L’appartamento è situato all’ultimo piano di Palazzo Mongardini, uno dei palazzi più belli e meglio conservati del centro storico di Reggio Emilia. Ricavato in uno dei sottotetti esistenti, gli ambienti hanno uno sviluppo a C che delimitano la corte interna e sono caratterizzati dall’andamento della copertura. Questa indirizza lo sguardo e con il suo andamento differenza i locali principali della zona giorno da quelli secondari, più intimi e con una altezza inferiore.<br/><br/>Il progetto si è delineato cercando di rispondere alle esigenze del cliente, collezionista sui generis, ed alla richiesta di ricavare più spazio espositivo possibile per raccontare attraverso oggetti, libri e statue, la sintesi della sua vita e dei suoi viaggi.<br/><br/>La zona d’ingresso dell’appartamento è stata liberata dalla tramezze esistenti e sulla parete principale sono state ricavate delle nicchie contenitive retroilluminate per dare risalto alle opere e accoglierle in un unico sguardo, come fossero le pagine di un libro.<br/><br/>Proseguendo nella zona notte la collezione, ed il racconto, continua fino nelle camere da letto. Nelle ampie zone di passaggio si è deciso di ricavare uno studiolo e un angolo relax, separato dalla zona giorno, per garantire le privacy al proprietario anche in presenza di ospiti e visitatori.<br/><br/>L’ambiente principale è un open space scandito da spazi di convivialità. Dall’ingresso verso la zona notte si trovano in sequenza l’isola della cucina, predominante nel suo rosso accesso, il tavolo da pranzo in vetro e il divano a L che delimita la zona della televisione.<br/><br/>Il colore accompagna l’ospite alla scoperta dell’appartamento come un percorso all’interno di un museo: il rosso delimita le zone di passaggio, il grigio le aree espositive mentre il bianco definisce gli ambienti.