Casa C. rappresenta l’unità immobiliare collocata all’ultimo piano del fabbricato, ovvero il livello più panoramico. Nonostante la sua piccola quadratura di soli 70 mq, la casa manifesta la sua opulenza attraverso un elevata altezza interna di 4.50 metri.
Le ampie balconate esterne (caratteristica tipica a queste latitudini per massimizzare e sfruttare la luce solare per funzioni che oggi banalmente demandiamo all’asciugatrice) con ringhiere in stile liberty, affacciano su un ampia piazza. Quest’ultima racchiusa sul lato opposto da un altro fabbricato, sul lato sinistro invece trova collocazione un ampia e monumentale scalinata, ed infine sul lato destro c’è la chiusura segnata della “Funicolare”. Giusto per dare qualche cenno storico, ricordiamo che tale opera ingegneristica, inaugurata il 15 ottobre 1889, rappresenta la prima grande infrastruttura realizzata al mondo con lo scopo di connettere stazioni poste a quote altimetriche diverse (ricordiamo la zona collinare). La nota canzone “Funiculì Funiculà” sottolineava la magnificenza oltre che il primato dell’opera ingegneristica.
Obbiettivo del Gruppo 4RCH è stato quello di far rivivere ai committenti la suggestione di una casa Borghese attraverso sensazioni, usi, trame e costumi degli inizi 900, riprendendo il tema della Belle Epoque e rielaborandolo con forme, materiali e tecnologie figlie del nostro tempo per non cadere nella trappola del falso storico.
I 4.50 metri citati in precedenza, hanno consentito di realizzare all’interno dell’unità immobiliare spazi a doppia altezza caratterizzate da ampie librerie soppalcate con affaccio sul soggiorno, enfatizzando il tema della monumentalità ed opulenza, portando qualsiasi osservatore a primo impatto ad ipotizzare una quadratura percepita della casa doppia rispetto a quella reale.
Parquet a spina di pesce francese, vetrate interne,intarsi in ottone, marmi pregiati, e arredi sartoriali sono stati i temi dominanti nella progettazione di Casa C.
Data la scarsa quadratura planimetrica, la committenza ha richiesto ai progettisti di sfruttare al massimo ogni singolo spazio di casa. Per dare risposta efficiente alle richieste dei coniugi C, la scala di accesso al soppalco posta all’ingresso è stata pensata in maniera tale da poterne sfruttare il relativo sottoscala; essendo però posta di fronte alla porta d’ingresso ci si è posti l’obbiettivo di “impreziosirla” onde evitare potesse conferire l’idea di un mobile contenitivo più che una scala. Dunque design minimalista degli elementi contenitivi e materiali pregiati quale ottone e legno di prima scelta.
Inoltre per dare uno sfondo prospettico all’ingresso si è pensato ad un rivestimento o una trama che fosse stata in grado di rispecchiare valori e potenzialità dell’ambiente interno e che fosse in perfetta armonia col tema del “liberty napoletano” inizialmente citato.
Ricercare caratteristiche di esclusività per i committenti, ha portato il gruppo ad una ricerca meticolosa e accurata con una scelta orientata verso una limited edition, insomma una sorta di quadro d’autore!
La scelta dalla carta da parato, divenuta a questo punto elemento dominante della “quinta teatrale”, ha portato con se la definizione della balaustra in cristallo (minimo sindacale per non celare lo sfondo) ed il corrimano con led integrato per valorizzare parte della trama oltre che per illuminare il passaggio di notte.