Una delle frasi che pronuncio più spesso è la seguente: " A posizionare un lavandino sospeso e due sanitari siamo bravi tutti, fare architettura d'interni è un altra questione". Non basta avere un po' di buon gusto.
Ho studiato architettura e cerco sempre di progettare i miei spazi seguendo la logica e la grammatica del linguaggio architettonico e successivamente quello della materia. Il rapporto tra i volumi, la relazione fra spazio pieno e spazio vuoto, allineamenti ed effetti ottici, sono tutti elementi ricorrenti nella mia progettazione, uniti ad una visione secondo la quale il materiale e l'arredo vanno pensati di pari passo alla divisione degli spazi, diventando essi stessi parte dell'organismo architettonico. Mi piace immaginare l'abitazione non come un insieme di vani chiusi, ma come un continuum spaziale e visivo, che garantisca sempre e comunque il massimo della praticità e della funzionalità, senza mai dimenticare l'aspetto estetico. Per me il concetto di "bello" passa prima di tutto da una buona suddivisione degli spazi, che se da una parte deve sfruttare al meglio la metratura disponibile, dall'altra dovrebbe incuriosire l'occhio, affascinare, ed emozionare. Fatto questo, non servono sovrastrutture in cartongesso, giochi di LED, boiserie lussuose e tessili pregiati. Tutte queste vanno benissimo se però sono unite ad una base valida e solida. Una bella casa, lo è già quando è ancora priva di materiali ed è in grado di fare leggere la propria architettura. Un appartamento non ben organizzato, per quanto belli possano essere i suoi rivestimenti, resta un appartamento non funzionale o banale.
Sono appassionata di case, dell'abitare, della vita lenta, e mi piace lavorare con clienti sognatori, che condividono con me la stessa passione e la mia stessa visione: la casa come un tempio per celebrare ogni giorno se stessi.