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Ode alla Luna

Descrizione
Ode alla Luna 
 
Questo progetto è nato sotto il segno di una "dualità femminile". Un giorno fummo contattati da una giovane donna che ci chiese di progettare una casa per sua madre, la quale, allora lontana, avrebbe così potuto avvicinarsi. Ci piacque l'idea di diventare parte di questo programma familiare così intimo, fatto di solidarietà fra due generazioni e di forte intesa femminile. Crediamo che le cose migliori siano sempre il risultato di un sincero coinvolgimento e, se si vuole che “la Forma segua l'Emozione”, serve predisporsi incondizionatamente all'empatia. 
 
Per noi il progetto avrebbe dovuto raccontare proprio dell'esistenza di questo programma. Volevamo riuscire a registrare l'intensità del loro legame, essere testimoni dell'attrazione gravitazionale tra questi due "astri" in congiunzione. Interpretando le relazioni un po' come costellazioni, ci è sembrato insensato immaginarci all'ascolto di questi fenomeni stando dentro quattro mura, ci serviva immaginare qualcosa di più ampio: un luogo sì nascosto, ma non certo chiuso. 
 
Ci siamo così trovati proiettati all'interno di un "giardino", spazio dell'interiorità per eccellenza, perché declinazione tutta umana dell'idea di Natura. Al giardino si giunge come un figlio può andare verso la propria Madre. C'era quindi soprattutto il desiderio di dare forma ad uno spazio psicologico, un luogo meta-reale in cui le nostre committenti potessero ritrovarsi, non soltanto nei loro bisogni concreti, ma anche nella loro necessità di sentirsi rappresentate in questo momento del loro cammino. 
 
E' per questo che il progetto ha una sua ispirazione onirica, vuole dare una dimora anche alla nostra parte inconscia: sopra di noi, su un pavimento fatto di terra rossa, si erge una geometrica pergola che trae linfa da una fonte circolare posta al suo centro. Il tappeto non è che una fonte e, se si osserva oltre la superficie dell'acqua, si vede sul fondo il disco inciso di una mappa astronomica. In lontananza poi, si scorge uno stretto passaggio, protetto da due figure femminili che, come due vestali, ci invitano a varcare la soglia della nostra coscienza. 
 
Entriamo dunque e scopriamo che a disegnare i perimetri delle stanze, come dei nostri pensieri, sono delle siepi in ars topiaria. Vediamo alcune voliere aperte. Ora la nostra mente si è liberata da ogni confine. I nostri pensieri sono liberi di uscire. Le chiavi appese ovunque tra i rami del fogliame ci ricordano che siamo solo noi a poter scegliere come usarle: chiuderci in noi stessi o aprirci verso nuovi orizzonti. 
 
Dove non domina il verde intenso delle foglie o il rosso argilla della terra è il bianco delle nuvole ad avvolgerci e a colmare ogni vuoto.  
L'imbrunire oramai avanza e una presenza magnetica ci conduce al punto più segreto del giardino, il ninfeo. Qui, tra le acque, il tempo sembra fermarsi e, immersi nel silenzio, assistiamo ad una rinascita. 
Superficie
75mq
Località
Milano
Tipologia
Planimetria